Dove va il Pd Sannio dopo la festa e la pace con De Luca

“Con la Festa Provinciale dell’Unità il Pd è ritornato nella piazza simbolo del dibattito politico, confermandosi come forza cardine di ogni possibile alternativa. Abbiamo dialogato con tanti soggetti del territorio e con importanti interlocutori nazionali per costruire un futuro di speranza per le giovani generazioni. Quando ha parlato De Luca Piazza Roma era colma di militanti e simpatizzanti. Il suo intervento, che è stato trasmesso da una televisione regionale,  ha avuto un grande risalto”.

La soddisfazione di Giovanni Cacciano, segretario provinciale del Pd, è palpabile. L’ultima festa dell’Unità a Benevento risale al settembre del 2000, quando c’erano i Democratici di Sinistra. La ripresa di una manifestazione brand di vecchie stagioni politiche potrebbe ridare slancio ad un partito che nel Sannio ha subito negli ultimi anni pesanti sconfitte, con la perdita del comune di Benevento  e della rappresentanza parlamentare. Risalire la china non è facile, soprattutto in tempi di crisi della politica.

“Vogliamo costruire un’alternativa al fallimento dell’esistente -sottolinea Cacciano- partendo dalle forze di opposizione all’attuale governo ed allargando il campo ai movimenti civici e alle associazioni. Non siamo contro le persone. Ci interessa mettere in piedi una proposta che possa arrestare il declino del nostro territorio e ed aprire nuove prospettive di sviluppo per fare in modo che si fermi l’emigrazione dal Sannio. La nostra provincia si sta spopolando ed oggi conta poco più di 260 mila abitanti”.

La partecipazione del presidente Vincenzo De Luca, fortemente caldeggiata da Cacciano, ha sancito una sorta di pacificazione con la federazione di Benevento, anche in vista del congresso regionale, programmato per il prossimo gennaio. Il governatore ha sfoggiato il suo repertorio aggressivo, spaziando da Napoli a Roma, sferzando i ministri Fitto e Schillaci per i Fondi di Sviluppo e Coesione, bloccati da oltre un anno, e per le poche risorse sanitarie, destinate alla Campania rispetto alle regioni del Nord.

Ma De Luca non ha risparmiato il suo partito, che vorrebbe più combattivo col governo Meloni, che “sta strangolando il sud”. “La cosa che più mi ha fatto piacere -rileva il segretario Pd- è che il presidente,  pur coi suoi toni accesi e teatrali, intende fare una battaglia politica all’interno del partito, per ricondurlo alla sua missione riformista e di centrosinistra, che riesca a parlare alla maggioranza dei cittadini. Mi auguro che il congresso regionale si svolga nei tempi annunciati dal commissario Misiani”.

Qualcuno, come il senatore Domenico Matera, ha accusato De Luca di mistificare la realtà, perché la gestione della sanità dipende dalle regioni e i Fondi Sviluppo e Coesione non sono fermi per colpa del governo. “Il dato rilevante -risponde Cacciano- che Matera fa finta di non sapere, è che la dotazione finanziaria è di competenza nazionale. I soldi stanziati per la sanità pubblica sono sempre di meno. Le risorse FSC, che per l’80 per cento spettano alle regioni del Sud, non sono state ancora erogate. Come è facilmente riscontrabile. Il senatore si prodighi per il territorio sannita e le aree interne”.

La festa ha aperto anche una finestra sulla necessità di cambiare la guida politica della città e della provincia, dominata da un monocolore mastelliano. Il dibattito, dedicato ai “Dialoghi per l’Alternativa”, ha messo a confronto dieci soggetti. Tutti hanno concordato di partire dai problemi, prima delle formule. “La stessa linea -afferma Cacciano- segue il lavoro unitario del nostro gruppo consiliare al comune di Benevento, che ha sottoscritto anche la mozione per la gestione pubblica delle reti idriche in Campania. La potabilizzazione della Diga di Campolattaro risolverà i problemi di tanti comuni”.

Da Piazza Roma alle prospettive. Come si sta muovedo il Pd di Elly Schlein nel Sannio? “Abbiamo registrato recentemente -conclude il segretario- l’adesione del sindaco di Pannarano, Enzo Pacca, che è anche Presidente della Città Caudina, di Elisabetta Anna Votto, giovane assessore di San Salvatore Telesino, altre arriveranno dai territori ed anche da San Leucio del Sannio, dove si è dimesso il segretario, che già da tempo si era allontanato dal partito. Io ho sostenuto Bonaccini, ma dopo il congresso l’unica casacca da indossare è quella del Pd. Impegnandoci tutti ad allargare il consenso, come ho cercato di fare chiamando alla presidenza Rosa Razzano, che ha scelto Schlein”.

Antonio Esposito-La Voce Sannita