La Proposta di Legge di Gino Abbate per il Suicidio Medicalmente Assistito

Il Consigliere Regionale Gino Abbate, del Partito Democratico, ha presentato una proposta di legge che potrebbe portare a una significativa evoluzione nell’assistenza sanitaria. La proposta, intitolata Procedure e Tempi per l’Assistenza Sanitaria Regionale al Suicidio Medicalmente Assistito, è stata formulata con l’obiettivo di rispondere alla sentenza n. 242/2019 della Corte Costituzionale, che ha posto l’accento sull’illegittimità costituzionale dell’art. 580 del codice penale in riferimento al suicidio assistito.

Questo provvedimento legislativo non solo cerca di adeguarsi alla sentenza della Corte Costituzionale, ma va oltre, offrendo una cornice chiara e definita per l’assistenza al suicidio medicalmente assistito. Il suo scopo principale è quello di garantire che il paziente affetto da una patologia irreversibile e intollerabili sofferenze abbia il diritto di decidere liberamente e consapevolmente il proprio destino, senza timori di conseguenze legali per chi lo assiste in questo processo.

La proposta si basa su un approccio umanitario e rispettoso dei diritti individuali, assicurando che le decisioni riguardanti la propria vita siano prese con la massima consapevolezza e autonomia possibile. Inoltre, essa sottolinea l’importanza della verifica delle condizioni del paziente da parte di una struttura pubblica del Servizio Sanitario Nazionale, garantendo così la trasparenza e l’integrità del processo.

Una delle caratteristiche più significative di questa proposta di legge è il suo impegno nell’assicurare che le spese mediche necessarie per il suicidio medicalmente assistito siano a carico del Servizio Sanitario Nazionale, rimuovendo così un peso finanziario dai pazienti e dalle loro famiglie in un momento già difficile.

In conclusione la proposta di legge del Consigliere Gino Abbate si inserisce in un contesto più ampio di rispetto dei diritti fondamentali dei cittadini, inclusi quelli riguardanti la salute e l’autodeterminazione. Essa potrebbe rappresentare un passo avanti significativo nella legislazione regionale, ponendo l’accento sull’importanza di fornire assistenza umana e compassionevole a coloro che ne hanno più bisogno e dimostrando un impegno concreto verso il rispetto della dignità e dell’autonomia dei pazienti.

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Redazione Dem Sannita