De Longis PD :La Sanità Pubblica nel Sannio: Un’Analisi delle Disfunzioni e delle Possibili Soluzioni

La Sanità Pubblica rappresenta un pilastro imprescindibile per il benessere dei Cittadini di una Comunità. Nel contesto della Provincia di Benevento, si evidenziano talune criticità che richiedono un’attenzione immediata per migliorare e garantire una qualità adeguata delle cure mediche fornite ai Cittadini.

I TETTI DI SPESA DELLA SANITÀ NEL SANNIO

È il primo strutturale «punto critico».

La spesa sanitaria mensile – pro capite – assegnata alla Provincia di Benevento risulta notevolmente inferiore rispetto alle altre province regionali. Il TAR Regionale ha riconosciuto questa sperequazione, collocando l’ASL di Benevento all’ultimo posto di questa classifica. Ad esempio, l’ASL di Salerno presenta un tetto di spesa pro capite di 21,25 euro, mentre l’ASL Sannita si attesta a soli 13,3 euro, ossia 7,95 euro in meno rispetto alla prima e 4,3 euro sotto la media regionale. È fondamentale intervenire a livello regionale per evitare che si creino cittadini di serie A e cittadini di serie C.

CARENZA MEDICI SAN PIO e AREE INTERNE

La carenza di medici è un problema nazionale che, come per altri settori, nelle aree interne è ancora più grave. Rispetto all’Ospedale San Pio, è incoraggiante sapere che sono stati banditi concorsi per colmare le alcune in organico, ma nel frattempo è necessario rendere più attrattiva la struttura pubblica per i professionisti sanitari anche attraverso incentivi economici significativi. Il tema, più in generale, riguarda come evitare la «fuga dalle aree interne» anche in questo settore cruciale. Occorre una forma di «premialità» per le zone interne e marginali a scarsa densità demografica.

Sul piano organizzativo del Pronto Soccorso, visto che circa un terzo degli accessi riguarda codici bianchi e verdi, sarebbe opportuno delegare tali casi ai Medici di Medicina Generale e ai Medici di Continuità Assistenziale, come ampiamente discusso con l’Ordine dei Medici sanniti.

118 e AMBULANZE SENZA MEDICO

La recente decisione della dirigenza dell’ASL di ridurre la presenza dei medici nelle ambulanze del 118 non può essere condivisa. Come PD ci opponiamo fermamente anche se è stato limitato il numero di unità senza medico rispetto alle previsioni iniziali.

La presenza del medico a bordo dell’ambulanza è cruciale per accelerare la diagnosi e la terapia, permettendo di rientrare nella cosiddetta «Golden Hour», ossia l’intervallo di tempo in cui è possibile limitare i danni irreversibili alla salute del paziente. Mentre è auspicabile l’arrivo di nuovi medici attraverso concorsi e corsi di formazione, potrebbe essere temporaneamente adottato l’autoconvenzionamento, in conformità con la normativa vigente.

BENEVENTO

Il Sindaco Mastella ha affermato che la città di Benevento non dovrebbe preoccuparsi di questa riduzione di medici nelle ambulanze, in quanto dispone di due strutture ospedaliere di riferimento. Non c’è affermazione più sbagliata visto che il territorio cittadino comprende diverse contrade, con una popolazione di circa 12.000 abitanti, non certo prossime ai due nosocomi, anzi distanti anche oltre 20’-25’, tanto che, in assenza di medico a bordo, il paziente non avrebbe mai la possibilità di essere visitato da un medico nell’arco temporale degli 8’ che, convenzionalmente, vengono considerati il tempo limite per ottimizzare il trattamento delle patologie acute.

CAMERA IPERBARICA SAN PIO CHIUSA DAL 2018.

Questa unità trattava 12-15 pazienti al giorno affetti da gravi ustioni, infezioni cutanee da germi anaerobi e altre patologie, rappresentando un indicatore di qualità nell’assistenza ospedaliera. È importante porre l’attenzione su questa disfunzione a lungo segnalata, poiché la riapertura della Camera Iperbarica potrebbe contribuire al miglioramento complessivo dei servizi ospedalieri.

ANESTESISTI E POSTI LETTO

La carenza di Anestesisti si riflette anche sulle possibilità di «recuperare il considerevole arretrato» di interventi non urgenti, precedentemente rimandati a causa della pandemia di COVID-19. Attualmente, solo il 10% di queste prestazioni arretrate è stato recuperato.

Grave è altresì la carenza dei posti letto nei reparti da cui deriva in massima parte l’affollamento del PS, troppo spesso impossibilitato a «smistare i pazienti» anche dopo il completamento della fase diagnostica.

Non è certo sulla negletta Sanità Pubblica che si possono tagliare i costi, già ridotti all’osso. Il Covid non ci ha insegnato niente?

Purtroppo, in questi mesi di Governo della DESTRA stiamo assistendo ad un ulteriore depauperamento e svilimento della Sanità Pubblica.

LA MEDICINA TERRITORIALE

Fondamentale per garantire un’assistenza sanitaria completa e di qualità. È prevista l’apertura di 11 Case della Comunità, 5 Ospedali di Comunità e 5 Centrali operative territoriali per il territorio della Provincia di Benevento entro il 2026, come stabilito nell’atto aziendale dell’ASL in coerenza con i fondi del PNRR.

Resta al momento ignoto «come, dove e con quali fondi» reperire e finanziare le necessarie Risorse Umane per rendere operative e funzionanti queste strutture.

É essenziale che la popolazione sia informata sulle scadenze e sulla pianificazione operativa di queste iniziative. È auspicabile che la dirigenza dell’ASL fornisca trasparenza e risponda alle domande in merito a questi progetti.

Salute Mentale e Servizio SERT

È indispensabile affrontare il tema della Salute Mentale. Attualmente, il numero di medici assegnati a questi servizi è notevolmente inferiore alle necessità, con soli 19 medici in organico, di cui 11 sul territorio e 8 presso l’Unità SPDC del San Pio.

Le prestazioni relative alla salute mentale e al SERT (Servizio di Salute Mentale) sono straordinariamente carenti, come evidenziato dal Garante dei Detenuti e dall’associazione Rete Sociale, che rappresenta le famiglie dei pazienti psichiatrici. Occorrono risorse adeguate per garantire un’assistenza dignitosa sia nelle strutture ospedaliere che nei contesti carcerari.

Coordinamento operativo tra il San Pio e il FBF

Un altro punto critico che richiede attenzione è la mancanza di comunicazione e coordinamento operativo tra il San Pio e il FBF (Fondazione Giovanni Paolo II). Caso esemplare è l’esclusione della Cardiologia dalla rete IMA regionale. Può accadere che un paziente del PS San Pio (con patologia coronarica acuta in un momento in cui la strumentazione per una indispensabile coronarografia interventistica in emergenza non è disponibile per motivi tecnici) anziché essere trasferito in ambulanza presso una struttura distante al massimo 5’ (FBF), venga invece condotto fuori provincia, nel migliore dei casi a Mercogliano distante almeno 35 min in barba al sacro concetto della golden hour.

CONCLUSIONI

È necessario promuovere una maggiore trasparenza, coinvolgendo la dirigenza dell’ASL per fornire risposte e informazioni sulla pianificazione delle iniziative, come la Medicina Territoriale. È urgente adottare misure per affrontare la strutturale mancanza di personale medico e infermieristico, garantire servizi adeguati nella salute mentale e migliorare la comunicazione tra le strutture ospedaliere.

La salute pubblica non può essere trascurata o soggetta a tagli di budget, specialmente dopo l’esperienza del COVID-19, che ha messo in luce l’importanza di un sistema sanitario solido e ben organizzato.

Purtroppo il Sistema sanitario nazionale (SSN) versa in condizioni di grave criticità a causa del de-finanziamento subito negli ultimi decenni. Ora il rischio concreto è che, se non si coprono almeno i consistenti costi dell’inflazione, e non si agisce sul differenziale Nord vs Sud e Aree Urbane vs Aree Interne, il SSN si appresti al collasso a partire dalle zone più fragili come le nostre.

È necessario pertanto un impegno congiunto da parte delle Autorità Regionali e Locali, delle Istituzioni Sanitarie e della Comunità per affrontare queste sfide e garantire un sistema sanitario accessibile, efficiente e di qualità per tutti i cittadini del Sannio.

Raffaele De Longis
Consigliere Comunale e Provinciale del Partito Democratico