In casa PD si guarda al futuro. A cominciare dalle elezioni amministrative. Poi la convocazione di un tavolo per la costruzione di un «campo largo» capace di riunire tutte le forze del centrosinistra, politiche e non, in vista delle Provinciali 2024. Un progetto che si muove su più livelli – nazionale, regionale, provinciale – e che vede impegnati i democratici a dialogare sui temi più caldi dell’attualità. A dichiararlo è Giovanni Cacciano, segretario provinciale del Pd.
Partiamo dall’elezione di Rosa Razzano alla presidenza della federazione sannita. Una ricucitura con la parte che aveva sostenuto la Schlein?
«L’elezione di Rosa Razzano a presidente del partito è un segnale di apertura a quel mondo rappresentato dalla Schlein, ovvero a quel mondo della sinistra diffusa che spesso è stata fuori dal PD perché faticava a riconoscersi in esso. Rosa è figura autentica della sinistra beneventana e provinciale e rappresenta un profilo di dialogo nei confronti di quell’elettorato».
Quali i prossimi passi?
«Innanzitutto le imminenti amministrative. Anche se i Comuni sanniti in cui si rinnovano le amministrazioni sono, eccettuo uno, tutti sotto i 5mila abitanti e le formazioni che si presentano al nastro sono tutte civiche, abbiamo una serie di candidati nelle varie liste e confidiamo di avere una buona affermazione tra gli amministratori iscritti al PD o in procinto di iscriversi».
E poi?
«Successivamente rilanceremo il tavolo della coalizione che ci ha visti impegnati alle amministrative del 2021 per iniziare a lavorare a quel campo largo, sulla scia di quanto sta facendo la nuova segretaria nazionale. Pensiamo ai Cinque Stelle, alle sane espressioni del civismo, alle varie aggregazioni del centrosinistra, ciò anche in funzione dell’appuntamento delle provinciali».
Anche Azione e Italia Viva nel campo largo?
«Non abbiamo pregiudizi nell’invitarli al tavolo del centro sinistra, poi starà a loro decidere se parteciparvi o meno».
Campo largo anche per le Europee?
«L’esatto opposto. Alle Europee i partiti si presentano in regime proporzionale esclusivo, ogni partito corre per sé cercando di consolidare al meglio il proprio consenso».
Torniamo all’attualità. Quale è la sua posizione sulla questione rifiuti?
«È una situazione che marxianamente potremmo definire farsesca. Viviamo una situazione in cui tutti gli enti competenti sui rifiuti hanno la medesima maggioranza politica, cioè mastelliana (Provincia, Ato e Comune di Benevento), e hanno tre organismi di gestione distinti: Samte, Seam e Asia. Questa è la prova fattuale di quanto sgangherata e approssimativa sia la gestione dei rifiuti nel Sannio, o meglio la non gestione. Manca una visione. Siamo una provincia con 260mila abitanti, dovremmo avere un gestore unico e invece ne abbiamo tre, probabilmente per moltiplicare le poltrone. Bene abbiamo fatto a non partecipare alle elezioni dell’Ato l’anno scorso. Suggerii di delegare dei tecnici competenti perché si addivenisse a un programmazione seria, l’esatto contrario di quella che è stata prodotta».
E sul gestore idrico?
«Non ho condiviso a monte la scissione del distretto idrico Sannio-Irpinia. Ora siamo l’ente più piccolo della regione, non abbiamo risorse, a parte quelle che verranno con la potabilizzazione della diga di Campolattaro. È evidente anche in questo caso che l’approssimazione e la fretta di sistemare questioni che poco hanno a che vedere con la gestione del servizio idrico hanno causato la condizione di stallo attuale. Mi augurerei un commissariamento da parte degli organismi competenti di livello sovraprovinciale».
Ha incontrato il commissario regionale campano del PD, Antonio Misiani?
«L’ho incontrato ieri mattina (17 aprile) a Napoli insieme agli altri segretari provinciali campani e la commissaria casertana, la senatrice Camusso. Abbiamo avuto un lungo e cortese colloquio e ci siamo dati appuntamento quanto prima, anche a Benevento. Inoltre, abbiamo fatto il punto sulle amministrative e sui temi da affrontare».
E il rapporto con il Presidente De Luca?
«È sereno, come sempre. Siamo stati dal 2010 i suoi primi contributori elettorali nel Sannio, ma non abbiamo mai chinato la testa rispetto alle vertenze territoriali della provincia».
Anna Liberatore,Il MATTINO