Giovanni Cacciano e Rosa Razzano, Segretario Provinciale e Presidente del PD, hanno firmato la «Proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare» per la modifica dell’articolo 116 comma 3 della Costituzione, concernente il riconoscimento alle Regioni di forme e condizioni particolari di autonomia, e dell’art.117, commi 1, 2 e 3, con l’introduzione di una clausola di supremazia della legge statale, e lo spostamento di alcune materie di potestà legislativa concorrente alla potestà legislativa esclusiva dello Stato.
La crisi sanitaria, economica e sociale derivante dalla pandemia e dalle conseguenze negative per gli approvvigionamenti di energia e materie prime, dovute al conflitto bellico in corso tra Russia e Ucraina, ha posto in immediata evidenza le intollerabili diseguaglianze, accresciute e aggravate progressivamente nel tempo, nel godimento di diritti fondamentali come la salute, l’istruzione, la mobilità, il lavoro.
Si è pertanto segnalata da più parti la necessità di rafforzare il ruolo dello Stato a tutela dell’eguaglianza e dei diritti, con la formulazione e l’implementazione di politiche pubbliche forti finalizzate, in ultima analisi, a consolidare l’unità del paese minacciata dalla proposta del governo che, se approvata, aggrava ancor più le differenze tra Nord e Sud.
In questo quadro, la proposta di riforma si volge alla modifica dell’art. 116, comma 3, e dell’art. 117, commi 1, 2 e 3 della Costituzione.
- Per l’art. 116, comma 3, la modifica intende riportare il riconoscimento dell’autonomia differenziata a una condizione effettivamente diversa e propria del territorio interessato espungendo però gli elementi che la rendono potenzialmente pericolosa per l’unità del paese.
- Per l’art. 117, commi 1, 2 e 3, la modifica proposta introduce una clausola di supremazia della legge statale finalizzata alla tutela dell’interesse nazionale e dell’unità giuridica ed economica della Repubblica.
Nei commi 2 e 3 si propone una parziale ridefinizione del catalogo delle potestà legislative riportando in ampia misura alla potestà esclusiva dello stato centrale materie come la sanità – ed in specie il servizio sanitario nazionale – la scuola e l’istruzione a tutti i livelli, il lavoro e la previdenza, le infrastrutture materiali e immateriali di rilievo nazionale e di valenza strategica.La potestà legislativa concorrente attribuita alle Regioni rimane, ma senza la possibilità di derive che mettano a rischio l’unità e indivisibilità della Repubblica garantite dall’art. 5.
L’obiettivo ultimo della riforma è introdurre un più saldo presidio per l’eguaglianza dei diritti in ogni parte del paese, premessa necessaria per una effettiva unità.
La proposta, approntata dal Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, è consultabile all’indirizzo http://www.coordinamentodemocraziacostituzionale.it/raccolta-firme-proposta-di-legge/. È possibile firmare negli Uffici comunali oppure online tramite SPID o Firma Digitale.