Lungi da me l’idea di polemizzare o rivendicare primogeniture in ordine al tentativo di inserire sia il Teatro Vittorio Emanuele II che il Teatro Romano tra quelli riconosciuti con il valore di “monumento nazionale”, intervengo solo per amore della verità e per rispetto nei confronti dell’operato dei miei colleghi di partito.
Cosi, Floriana Fioretti, capogruppo PD al Comune di Benevento, che aggiunge: in queste ore, stiamo assistendo ad una disputa priva di senso e, soprattutto, registro ricostruzioni assolutamente non corrispondenti alla realtà dei fatti, che sono i seguenti: martedì scorso, 19 marzo, allo spirare dei termini per proporre emendamenti alle proposte di legge presentate in data 10 marzo, contenenti la “Dichiarazione di monumento nazionale del Teatro municipale “Romolo Valli” di Reggio Emilia e di altri teatri storici italiani, complessivamente 46, gli unici emendamenti proposti erano a firma dei deputati Pd campani Piero De Luca, Stefano Graziano, Toni Ricciardi e Marco Sarracino, presentatori dell’emendamento numero 1. 1005 che, al punto 20, chiedeva l’inserimento del Teatro Romano ed al 29 del “Comunale”, monumenti oggetto pure dell’emendamento 1.1033 che, oltre ai quattro deputati anzidetti, è stato sottoscritto pure da altri sette parlamentari tutti del gruppo Partito democratico.
Il provvedimento – aggiunge Fioretti – sarebbe dovuto andare all’esame dell’Aula martedì, quindi la scadenza era il 19 marzo, pertanto entro i termini (ore 12 di lunedì 18), come si legge nel Testo unificato delle varie proposte di legge, datato appunto 19, gli unici emendamenti a favore del Teatro Romano e del Teatro Vittorio Emmanuele erano quelli a firma Pd. Non di altri che, probabilmente, si saranno svegliati successivamente, proponendo emendamenti alla riapertura dei termini seguita alla mancata discussione in Aula, termini fissati ora a lunedì 25. Volendo essere precisi, la Piattaforma GeoCamera dove si depositano gli emendamenti, era chiusa dal 20 marzo ed è stata riaperta venerdì alle ore 14,38. Pertanto, ogni rincorsa a garantirsi crediti appare del tutto fuori luogo”, conclude la capogruppo Pd.