L’inizio dell’era Schlein, il tentato- e fallito – “golpe del commissariamento”, l’elezione del nuovo presidente del partito, l’inaugurazione della sede al viale Mellusi, il ritorno della Festa dell’Unità, la “Pax” con Vincenzo De Luca. Tempo di bilanci per il Partito Democratico sannita che questa mattina ha tenuto la sua conferenza stampa di fine anno. Per Giovanni Cacciano, che dei ‘dem’ è il segretario provinciale, l’occasione per ripercorrere gli eventi che hanno segnato il 2023 dei democratici sanniti e per parlare di futuro: “Nella stagione della destra collocata tra il 45 e il 47 per cento, il Pd ha l’obbligo e la voglia di essere sempre di più la accogliente casa del centro-sinistra e dei riformismo solidale. In questo senso, con convinzione e sollecitudine, – ha aggiunto Cacciano – intendiamo riprendere il cammino anche e soprattutto con chi abbiamo ‘perso di vista’ per ragioni meramente locali senza che tuttavia fossero mai infranti i comuni valori della Sinistra costituzionale e il condiviso orizzonte ideale Progressista.
Orizzonte che ci colloca da sempre, con orgoglio partigiano, da questa parte del campo. Orizzonte che ci richiama al dovere di guardare e pensare al domani del nostro Sannio smarrito”.
Un passaggio, quello di Cacciano, utile ad accogliere il “ritorno a casa” di Luigi Abbate. Il consigliere regionale ormai ex mastelliano ascolta e annuisce in sala, seduto di fianco ad Umbero Del Basso De Caro. Poi, però, prende posto al tavolo della conferenza dove per un attimo resta senza compagnia: “Non mi lasciate solo anche qui” – ironizza. Quindi le ragioni della sua presenza: “Sono qui perchè qui è possibile discutere. E anche quando andai via, nel 2016, fu per questioni procedurali e non per altro. Ma il confronto con il Pd non è mai venuto meno, anche se qualche volta ha assunto connotati aspri”. Quanto alla separazione con Mastella, per il consigliere regionale non ci sono dubbi: “L’ha voluta lui”. Tanto che non c’è stato neanche bisogno di comunicazioni particolari: “Io avevo posto delle questioni sul tavolo. A partire da quella morale per la concorsopoli alla Provincia. Non ho ricevuto risposta e le scelte compiute in sede di compilazione delle liste per le recenti elezioni sono andate in una direzione chiara”. E ancora, Abbate sottolinea che è stato Mastella, nella conferenza stampa post-provinciali, ad annunciare che per l’uscente non ci sarebbe stata ricandidatura. “Eppure dovrebbe sapere che io non soffro alcuna sindrome da candidatura. L’unica cosa che mi preme è data dalle problematiche che quotidianamente mi vengono rappresentate dalla gente”. Nel nuovo cammino Abbate (che comunque non cambierà gruppo nel parlamentino campano) non sarà solo: “Francesco Farese è influenzato, altrimenti sarebbe qui con me. In Consiglio continuerà il suo impegno, seguendo logiche dettate non dall’appartenemza ma dalle esigenze della Città”. Ad attendere le sue mosse sarà anche Floriana Fioretti, capogruppo Pd a palazzo Mosti e seduta alla destra di Cacciano. A sinistra c’è Giuseppe Ruggiero ed è proprio sulla Provincia che il Pd alza il livello dello scontro. “La ‘concorsopoli’ alla Provincia ha già attirato sul Sannio l’attenzione dei media nazionali. Vediamo di non fare il bis con alcuni bandi per la selezione – tramite colloquio orale e non attraverso il concorso per meriti e competenze – di dirigenti che tra l’altro non servono all’Ente. Bandi che sembrano cuciti su misura per compensare della presentazione della lista qualche ex protagonista della politica locale, magari pure nostro vecchio compagno di viaggio” – spiega Cacciano. “Così si dice ma io non voglio crederci. Per fugare ogni sospetto, allora, chiediamo a Lombardi di ritirare il bando”. Da segnalare, infine, la presenza in sala di Stefania Pepicelli, esponente della maggioranza Cataudo a Ceppaloni: altra prossima new entry in casa Pd.
Antonio Corbo-Ntr24 30-12-2023